[Video by Darren Milligan]
Con l’arrivo dell’inverno arrivano puntuali anche gli storni che cercano riparo nelle aree verdi delle città. Il chiostro degli avelli di Santa Maria Novella costituisce infatti un “approdo sicuro” per migliaia di questi uccelli che lasciano ogni notte una grande quantità di guano. L'accumulo di questo materiale è dannoso per l’ambiente, l’uomo e sopratutto la conservazione dei marmi del grande e antico complesso monumentale. Per questo l’Opera per Santa Maria Novella ha cercato di investire in varie metodologie non invasive per dissuadere gli storni dal posarsi in questi ambienti. L’ultimo metodo, ed il più efficace, è risultato quello proposto dal biologo Davide Di Domenico (Mellivora, Pest Management & Consulting) che tramite un innovativo sistema di puntamento laser è riuscito ad allontanare in maniera ecologica gli storni da Santa Maria Novella. Di seguito il suo personale resoconto dell’intervento.
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Testo di Davide di Domenico
Non mi era mai capitato prima d'ora di affrontare così uno stormo di storni. Si tratta di quegli uccelletti che in questo periodo d'autunno, migrando dall'Ucraina per svernare in nord Africa, si presentano nelle nostre città formando gruppi dormitorio di decine di migliaia di individui e verso l'imbrunire atterrano in massa sugli alberi di alcune piazze o di alcune strade creando i noti problemi di sicurezza e viabilità legati alle grandi quantità di guano prodotte. Qui a Santa Maria Novella il problema è diventato importante, in quanto gli alberi scelti come dormitorio si trovano proprio sopra l'ingresso della chiesa; il chiostro dei cipressi e' diventato una sorta di voliera completamente ricoperta di guano e dal forte odore di stalla, che persiste anche di giorno creando non pochi problemi ai visitatori. Ecco la ragione per cui sono qui, "vis a vis" con questi splendidi animali, vivendo il loro arrivo, osservando i loro movimenti e valutando quali strumenti usare per indurli a scegliere un dormitorio alternativo, magari nel chiostro a fianco, meno critico per la convivenza, senza però far loro del male. Eccomi quindi, casco giallo sulla testa, ad attendere il loro arrivo. Ed ecco, puntuali alle 18.30, arrivare anche gli storni: inizialmente sono piccoli gruppetti di 40/50 individui che si muovono a bassa quota, seguiti dall'alto da gruppi più grandi che man mano si fondono tra loro, e prendono vigore, o meglio diventano un unico enorme raggruppamento, un super organismo in grado di plasmare incredibili figure nel cielo del tramonto. Eccoli sono a migliaia!
Mi sento osservato da un vortice a spirale che si muove dall'alto verso il basso, ipnotizzandomi con caleidoscopiche evoluzioni. Iniziano le operazioni di atterraggio e le vedette sono le prime ad entrare in azione: si tratta di piccoli gruppetti di storni che improvvisamente si staccano dallo stormo per cercare il letto di alberi su cui posarsi, dando in questo modo il via libera al resto del gruppo. E' in quel momento che mi faccio notare e con l'aiuto di un puntatore laser (uno strumento appositamente sviluppato ed omologato per la prevenzione del bird stike negli aeroporti) inizio ad illuminare con veloci gesti rotatori le cime dei cipressi, impedendo la posa delle vedette all'interno del chiostro. Il grande stormo attende dall'alto, esitando un po per l'inatteso evento. Ma l'esplorazione continua, altri gruppi di vedette si librano verso il chiostro, come fossero le zampe di un grande uccello ed io una mano che le solletica per fargli riprendere il volo cercando di convincerlo ad andare in un altro dormitorio. Nel frattempo il tramonto si è fatto vicino, improvvisamente il clima cambia e lo stormo spazientito inizia a compattarsi scendendo maestosamente come una grande pressa, sino a lambire le cime delle piante ed iniziando un atterraggio in massa, nuovamente vanificato dalla presenza di quella strana luce verde.
A questo punto il gruppo inizia a sfaldarsi e rapidamente si disperde. Improvvisamente gli storni non ci sono più ... Sono ora sugli alberi del chiostro vicino, si sentono i loro cinguettii risuonare tra le mura di Firenze.
Poi silenzio ... Buonanotte
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Per saperne di più
Il biologo Davide Di Domenico durante il sopralluogo a Santa Maria Novella
Fotografia di copertina: Valentina Calamandrei