Oggi i Domenicani, dopo 800 anni, continuano la loro missione in Santa Maria Novella offrendo un punto di riferimento per i visitatori e fedeli
La chiesa di Santa Maria Novella ha origini molto antiche. Nel VI secolo dopo Cristo la città di Firenze era in un deplorevole stato di abbandono a causa delle invasioni dei popoli germanici e delle tristi conseguenze della guerra greco-gotica fra Ostrogoti e Bizantini, che imperversò in tutta la Penisola. In questo scenario le terrae novellae, ovvero le terre riconquistate e rimesse a coltura, acquistarono un nuovo valore. Fra le coltivazioni di vigne alle porte di Firenze spiccava un oratorio, chiamato Sancta Maria inter vineas (ovvero fra le vigne), conosciuto dal X secolo in poi con il titolo di Santa Maria Novella.
Nei primi anni del Duecento giunsero in questo luogo i frati Predicatori, meglio noti come “Domenicani”, guidati da fra Giovanni da Salerno. I frati riuscirono come abili predicatori a trasformare la piccola chiesa in un fulcro della ripresa spirituale di Firenze. L’edificio e la piazza antistante furono ampliati dopo gli anni ’40 del secolo, a seguito del successo della predicazione di fra Pietro da Verona, valente oppositore dei Catari, martirizzato il Lunedì di Pasqua del 1252 nei pressi di Vigevano.
I Domenicani si distinsero nello studio della filosofia, della teologia e della Sacra Scrittura, nonché in quello della matematica e dell’astronomia. Il convento fiorentino divenne ben presto un punto di riferimento per la vita cittadina, grazie alla cultura dei suoi frati e al loro impegno accademico, ma anche grazie al loro coinvolgimento nella vita politica cittadina.
Il motto dei frati Predicatori Contemplari et contemplata aliis tradere, ovvero Contemplare e offrire agli altri il frutto della contemplazione, racchiude il programma di vita del loro fondatore, il castigliano Domenico di Caleruega (1175?-1221).
Alla fine del XIII secolo il convento di Santa Maria Novella divenne sede dello Studium generale, un’università a tutti gli effetti, in grado di concedere titoli accademici, riconosciuti in tutta la Cristianità. Presto si dovettero ampliare anche i locali del convento per ospitare i preziosi libri conservati nella ricca biblioteca, realizzata nella prima metà del XIV secolo ad opera di fra Jacopo Passavanti, al quale è dedicata l’attuale Biblioteca Domenicana di Santa Maria Novella. Come in tutti i conventi dei Predicatori, anche a Santa Maria Novella la preghiera, lo studio e l’attività di evangelizzazione si integrarono in maniera armonica.
Oggi i Domenicani continuano a svolgere un importante ruolo spirituale e culturale accogliendo nella loro basilica visitatori e fedeli desiderosi di conoscere la loro storia ed il loro carisma.