Ritratto di Ignazio Danti di Bartolomeo Passarotti (1576-86 circa). Fonte: Musée des beaux-arts de Brest
Matematico, astronomo, frate domenicano e cosmografo. Pellegrino Rainaldi Danti in arte Egnazio Danti (Perugia 1536 – Alatri 1586), fin da piccolo apprese i rudimenti della pittura e dell'architettura dai familiari, ma la vocazione per la matematica e la scienza diventò presto il suo destino.
Dopo gli studi in filosofia e teologia, si dedicò senza tregua alla matematica, all'astronomia ed alla geografia.
Nel 1567 circa, Cosimo I de' Medici, duca della Toscana lo chiamò nella sua corte per sviluppare e diffondere gli studi matematici ed astronomici nel suo territorio.
Divenne così cosmografo granducale lavorando alle le mappe che decorano ancora oggi la Sala delle Carte di Palazzo Vecchio.
Durante la sua permanenza a Firenze Danti risiedette al convento di Santa Maria Novella progettando la sfera armillare e lo gnomone presenti sulla facciata della chiesa. Le linea meridiane che vedete oggi si basano sugli studi e sui fori gnomici realizzati negli ultimi decenni del 1500.
Quando Cosimo I morì Danti divenne professore di matematica all'Università di Bologna. Funi quel periodo riuscì a completare costruì la prima meridiana per la Basilica di San Petronio.
Nel frattempo a Firenze il successore del granduca Francesco I interruppe bruscamente ogni rapporto con il Danti. Invitato a Roma da papa Gregorio XIII lavorò con grande passione alle carte geografiche dei Palazzi Vaticani, diventando matematico pontificio e membro della commissione per la riforma del calendario. Qua seguì anche i lavori dei pittori convocati in Vaticano dal papa, per continuare dopo Raffaello a redigere le carte geografiche dell'Italia conosciuta.
Sempre a Roma il Danti progettò le riparazioni dell’antico porto di Claudio collaborando con il grande architetto Domenico Fontana.
Pubblicò la traduzione di alcune opere di Euclide e scrisse la vita dell'architetto Jacopo Barozzi da Vignola. Come riconoscimento del suo lavoro, papa Gregorio XIII, nel 1583, lo nominò vescovo di Alatri nel Lazio.
Danti fu molto attivo nell’attività ecclesiastica, convocò un sinodo diocesano, si impegnò contro gli abusi dimostrando grande attenzione verso i più poveri.
Fu anche promotore e progettista del Monastero dell’Annunziata (oggi monumento nazionale).
A pochi anni dalla morte, papa Sisto V lo convocò a Roma per sovrintendere alla sistemazione del grande obelisco nella piazza del Vaticano.
Nella sua vita realizzò numerosi strumenti scientifici e scrisse diversi testi molto celebri sulla fabbricazione e l'utilizzo dell'astrolabio e di altri strumentazioni scientifiche.
Ricordiamo qui il "Trattato dell'uso e della fabbrica dell'astrolabio con la giunta del planisfero del Raja"; “Le Scienze matematiche ridotte in tavole” ed un'edizione commentata de "La Sfera" di Messer G. Sacrobosco.
Egnazio Danti morì ad Alatri nel 1586. Dopo la sua morte, ad occupare la sua cattedra di matematica all'Università di Bologna nel 1588 fu chiamato Giovanni Antonio Magini, allievo preferito di Galileo Galilei.
Se avete letto fino a qua non perdete la nostra speciale visita guidata con un cartografo per osservare il soltizio d'estate a Santa Maria Novella,
Una delle carte geografiche realizzate da Egnazio Danti
Una delle carte geografiche realizzate da Egnazio Danti
La sfera equinoziale posta sulla facciata della Basilica di Santa Maria Novella (replica)
Una dei trattati astronomici del Danti. Alcune di queste pubblicazioni sono consultabili nella biblioteca domenicana. Per info: http://www.bibliotecadomenicana.eu/