A. Felici1, C. Riminesi2, F. Sgambelluri3
1 Opificio delle Pietre Dure di Firenze (MIBACT), Firenze
2 Istituto per la Conservazione e Valorizzazione dei Beni Culturali (CNR), Firenze
3 Libero professionista, consulente Opera per Santa Maria Novella, Firenze
L’intervento di risanamento si era reso necessario a causa della presenza di una infiltrazione di acqua piovana sulla volta e su una parte delle pareti settentrionali ed orientali della cappella Strozzi. L’infiltrazione aveva interessato parte degli affreschi di Filippino Lippi sulle pareti e sul costolone della volta provocando la cristallizzazione di sostanze saline sulla superficie pittorica con la conseguente esfoliazione e parziale polverizzazione del colore.
Le infiltrazioni di acqua dal tetto e la mancanza di areazione del sottotetto hanno provocato il ristagno di umidità e di acqua tra i materiali di riempimento nella volta, la permanenza di questo stato di fatto ha comportato che l’infiltrazione producesse gravi ed estesi danni all’intonaco e alla pellicola pittorica. Eliminata la sorgente di degrado attraverso un intervento sulle coperture che ha consentito di interrompere l’afflusso di acqua attraverso la sistemazione del manto di copertura la modifica del sistema di raccolta dell’acqua piovana della grondaia, l’inserimento di una guaina bituminosa al di sotto del manto di copertura dei coppi hanno consentito la realizzazione di condizioni climatiche che favoriscano l’aereazione del sotto tetto.
Una volta completate le operazioni di risanamento del tetto le attività volte alla conservazione delle pitture murali hanno previsto un’inziale analisi dello stato di fatto mediante una campagna diagnostica attraverso rilevazioni termografiche nell’infrarosso termico e misure puntuali mediante il sistema dielettrometrico a campo evanescente chiamato SUSIÆ, al fine di rilevare il contenuto di umidità sub-superficiale e la presenza di sali. Questi due sistemi congiunti danno la possibilità di ottenere informazioni su superfici relativamente ampie e su un insieme di specifici punti. Tali rilevamenti sono stati ripetuti nel tempo per monitorare i tempi asciugatura nell’arco temporale di sei mesi. Le tecniche non invasivi adottate hanno consentito inoltre di ridurre al minimo il numero di campioni indirizzandone il prelievo. Contestualmente sono state avviate le operazioni di pronto intervento per la messa in sicurezza degli intonaci e del colore indeboliti dall’azione disgregante dei sali durante la loro cristallizzazione. Tali operazioni sono consistite in interventi diretti per bloccare la perdita di materiale originale mediante applicazione di adesivi e consolidanti, oltre che interventi che limitassero il degrado prodotto dai sali durante l’evaporazione dell’acqua attraverso l’applicazione di impacchi assorbenti e intonaci di “sacrificio” di varia formulazione. Le procedure sono state reiterate fintanto che i risultati relativi alla presenza di sali non manifestavano l’efficacia dell’intervento estrattivo eseguito. L’umidità dell’impacco, degli intonaci di sacrificio, il loro contenuto salino oltre che la superficie dell’affresco sono state monitorate con lo strumento SUSI.
La durabilità dell’intervento è stata e sarà controllata mediante il monitoraggio della superficie affrescata con rilievi termografici IR e misure dielettrometriche, inizialmente mensili, poi semestrali e infine annuali.
Controlli sulla riuscita dell’intervento di risanamento delle parti edili sono state eseguiti mediante sopralluoghi al tetto e nel sottotetto nella parte soprastante la cappella.
Le procedure proposte ed eseguite si configurano come un vero e proprio controllo di qualità dell’intervento nella sua interezza, i costi dell’esecuzione dei controlli e dei sopralluoghi – il vero fattore limitante all’esecuzione di una manutenzione programmata – potrebbero essere abbattuti mediante l’impiego e implementazione di idonei sensori connessi in rete e gestiti mediante una piattaforma progettata per segnalare il superamento di valori di soglia predefiniti. Il superamento dei valori di soglia allarma il personale addetto alla manutenzione per l’attivazione delle previste procedure di controllo.
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Ringraziamenti
L’attività descritta è stata eseguita sotto la supervisione della Dott.ssa Anna Bisceglia e con il supporto dell’Opera di Santa Maria Novella (Presidente Padre Daniele Cara O.P.)
I danni nella cappella dovuti alle inflitrazioni
Gli effetti delle infiltrazioni sugli affreschi
I raggi ultravioletti evidenziano i danni subiti dagli affreschi
La messa in sicurezza delle strutture portanti delle coperture
Le complesse ristrutturazioni delle coperture sopra Santa Maria Novella